Senza regole non c’è gioco sicuro.
Sì è tenuto martedì 23 novembre a Rivoli, presso la sala Polivalente del Comune, l’incontro “In nome della legalità”, l’evento ideato e promosso da Codere Italia, multinazionale di riferimento nel settore del gioco legale.
Ad introdurre i lavori della mattinata è stato Riccardo Pedrizzi, Presidente Commissione Finanze e Tesoro del Senato (2001-2006), che ha spiegato l’importanza di incontri e dibattiti sul gioco legale soprattutto dopo le tante chiusure generalizzate e le restrizioni a causa della pandemia. Ha inoltre sottolineato come le recenti indagini abbiano confermato che esiste l’equazione meno gioco legale, più gioco illegale e che il divieto di pubblicità risulti essere un danno per il consumatore finale che mal si orienta nelle varie offerte di gioco, non riuscendo più a distinguere il gioco legale da quello illegale. Il Senatore Pedrizzi ha poi concluso l’intervento ringraziando alcuni rappresentanti della Guardia di Finanza presenti in sala e ribadendo la necessità di ridare dignità al gioco pubblico legale, mettendo in collegamento il gettito con iniziative di carattere sociale e culturale.
La parola è poi passata a Sonia Biondi di BVA Doxa Business Unit Manager Roma e Centro Sud, collegata in streaming, che ha anticipato il lavoro di ricerca che sta portando avanti per valutare l’impatto delle misure adottate in alcune regioni italiane per il contrasto del gioco d’azzardo patologico. Nel suo intervento ha spiegato che il gioco fa parte della natura umana e serve alla parte più creativa del cervello. Gli intervistati della ricerca sono concordi nel ritenere che oggi l’impianto normativo è poco organico, inefficace e necessita un riordino. Un opinione condivisa non solo dagli stakeholder ma anche dai giocatori non problematici. Per quanto riguarda il famoso strumento del distanziometro, secondo gli intervistati partirebbe da una ratio sbagliata delle normative: si fonda su un approccio troppo topografico senza tenere conto del tessuto sociale; tende a disencentivare il giocatore cosiddetto sociale ma sicuramente non il giocatore patologico; lascia spazi a forme di gioco illegale; crea ghetti di gioco e di fatto risulta espulsivo dell’offerta legale.
Collegato da remoto anche Mauro Maria Marino, Presidente Commissione inchiesta sul gioco pubblico del Senato che ha ribadito la presenza del gioco aleatorio nella vita dell’uomo già nel 3000 a.C. : un elemento questo che sottolinea ancora di più il dovere da parte delle istituzioni di normare il settore in modo puntuale. Oggi la domanda di gioco è anelastica: se chi gioca non trova un’offerta pubblica legale, si rivolge ai canali illegali. Un quadro confermato anche recentemente dal procuratore nazionale antimafia, Cafiero De Raho. Lo Stato ha comunque una serie di responsabilità: prima fra tutte, ha dichiarato il Senatore Marino, il grave ritardo di uniformazione della normativa a livello nazionale. Bisogna mettere ordine nelle competenze e nelle regolamentazioni a livello regionale e comunale. Un lavoro da fare senza pregiudizio.
A fare gli onori di casa al posto di Andrea Tragaioli, Sindaco della Città di Rivoli che ha anche concesso il patrocinio all’evento, assente per un impegno non programmato, è stato Paolo Dabbene, Assessore Industria, commercio, artigianato, lavoro, polizia amministrativa, patto territoriale, sanità amministrativa, sicurezza alimentare e Sportello Europa del Comune di Rivoli. E’ stato lui a fare la fotografia del gioco legale a livello territoriale: 6 sale, oltre 10 esercizi attivi e una spesa procapite di €3285. Una realtà dove l’offerta non manca ma neanche i problemi. Proprio per questo anche lui ha confermato che la mission del comune è di aumentare la consapevolezza sul tema del gioco con vincita in denaro, non adottando una forma di repressione bensì rendendolo fruibile ma in maniera sana. Per questo motivo il Comune collabora insiema a Codere al progetto “Il tempo è denaro” messo in campo dalla ASL TO3 che prevederà un camper fuori dalle sale per fare prevenzione e aiutare i potenziali giocatori a rischio. Una vera collaborazione pubblico, privato e ASL.
Collegato in streaming anche Ranieri Razzante, Presidente AIRA – Associazione Italiana Responsabili Antiriciclaggio e docente di “Intermediazione finanziaria e Legislazione antiriciclaggio” all’Università di Bologna, che spiegato come ancora oggi si faccia confusione tra gioco legale e gioco illegale, non tenendo quindi conto del puntuale, serio e preciso lavoro dell’ADM nel rilascio delle concessioni. La presenza di infiltrazioni criminali all’interno del gioco legale dipendono e si alimentano, secondo Razzante, grazie alle leggi proibizionistiche dello Stato. Lo dicono le indagini, i dati e le ricerche. Il settore del gioco legale in Italia è il più presidiato al mondo per quanto riguarda l’antiriciclaggio: i concessionari di gioco producono, in termini percentuali, più SOS-Segnalazioni di Operazioni Sospette rispetto, ad esempio, agli intermediari finanziari. Dà quindi un contributo non indifferente al contrasto della criminalità organizzata. Da anni ormai si parla di un vero e proprio riordino del settore del gioco legale e il Testo Unico sui giochi è ormai un’urgenza. Altro tema trattato è stato quello della chiusura e non apertura di conti bancari alle imprese del gioco: un atto illegale che ormai sempre più spesso viene compiuto.
Ha chiuso l’incontro Marco Zega, Direttore Finanza e Affari Istituzionali di Codere Italia che ha ringraziato l’amministrazione locale per la disponibilità ad ospitare un confronto sul gioco legale. Un confronto utile per affrontare le tematiche principali, provare a trovare soluzioni concrete e condivise e vincere il pregiudizio diffuso nei confronti del settore. E’ proprio questo lo scopo di “In nome della legalità” un evento che da 10 anni fa il giro dell’Italia. E’ stato poi sottolineato che per la tenuta del sistema legale, l’attuale modello concessorio è fondamentale. Il ruolo dei concessionari e degli operatori professionali deve essere considerato decisivo per la tutela dei consumatori perché costituiscono una rete certificata di punti di vendita che implica l’esercizio attraverso una forza lavoro preparata e formata sotto ogni punto di vista. Di grande importanza è anche la partecipazione di Codere alla campagna “Il tempo è denaro” messa in campo dalla ASL TO3 perché la finalità è comune: operare affinchè il gioco con vincita in denaro resti sempre e solo una forma di intrattenimento.
Relatori:
Riccardo Pedrizzi, Presidente Commissione Finanze e Tesoro del Senato (2001-2006)
Sonia Biondi di BVA Doxa Business Unit Manager Roma e Centro Sud
Mauro Maria Marino, Presidente Commissione inchiesta sul gioco pubblico del Senato
Paolo Dabbene, Assessore Industria, commercio, artigianato, lavoro, polizia amministrativa, patto territoriale, sanità amministrativa, sicurezza alimentare e Sportello Europa del Comune di Rivoli
Ranieri Razzante, Presidente AIRA – Associazione Italiana Responsabili Antiriciclaggio e docente di “Intermediazione finanziaria e Legislazione antiriciclaggio” all’Università di Bologna
Marco Zega, Direttore Finanza e Affari Istituzionali di Codere Italia