Martedì 5 novembre la città di Lecce, con il patrocinio del Comune, ha ospitato una tappa di “In nome della legalità”, il workshop itinerante ideato da Codere Italia per confrontarsi sul fenomeno del gioco.
Moderato dalla giornalista Cecilia Leo e ospitato a Palazzo Carafa, i lavori dell’incontro sono stati aperti dall’intervento di Maria Luisa Greco, Assessore Tributi, Contenzioso, Trasparenza, Legalità, Innovazione tecnologica e Agenda digitale del Comune di Lecce, che ha ribadito l’importanza della tutela del cittadino affinchè ci sia una rete di consapevolezza del gioco sicuro, legale e controllato.
Una tutela che passa anche attraverso l’educazione alla legalità e che si concretizza con una corretta informazione: è questa la chiave per fare riconoscere all’utente l’offerta di gioco legale da quella di gioco illegale. Un obiettivo che, come ribadito dall’Assessore, accomuna l’amministrazione locale, le forze dell’ordine e una realtà come Codere. Con la sinergia di tutte le parti si può seriamente fare qualcosa per sensibilizzare i cittadini.
Il Maggiore Angelomarino Catalano, Comandante Sezione Tutela Spesa Pubblica del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria Lecce, Guardia di Finanza ha spiegato come le operazioni poste in essere dalla Guardia di Finanza abbiano permesso di individuare attività illecite legate in qualche modo al gioco, che ormai da tempo non è più un settore residuale per la criminalità organizzata. Manomissione degli apparecchi, azioni di riciclaggio di denaro sono solo alcune delle violazioni riscontrate. In particolare, nei primi 10 mesi del 2024, sul territorio di Lecce e provincia, sono state riscontrate 45 violazioni, di cui 35 proprio in materia di apparecchi e congegni da divertimento e intrattenimento. In questo quadro gioca un ruolo fondamentale anche la Polizia di Stato.
Rosalba Cotardo, Primo Dirigente Polizia di Stato – Dirigente della Divisione Polizia Amministrativa e Sociale ha chiarito il processo da seguire per essere un operatore di gioco legale riconosciuto dallo Stato. Compito dell’Autorità di Pubblica Sicurezza è verificare, ben prima che l’attività di gioco abbia inizio e che quindi arrivi sul mercato, tutta una serie di requisiti che i richiedenti la licenza devono avere.
Un controllo preciso, minuzioso che si può considerare già una prima fase di contrasto al gioco illegale.
Tra le cause ostative al rilascio della licenza per le attività di scommesse c’è, ad esempio, l’essere sottoposti ad ammonizione o a una misura di sicurezza personale, o essere stato dichiarato delinquente abituale. In queste verifiche, vengono messi sotto la lente d’ingrandimento non solo i richiedenti ma anche il tessuto familiare e sociale in cui operano, per verifcare che non siano permeabili a inflitrazioni illegali.
Questo importante lavoro delle forze dell’ordine viene svolto in totale sinergia con l’ADM – Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. In rappresentanza è intervenuta al workshop Teresa Anna Maria Gentile, Direttore dell’Ufficio dei Monopoli per la Puglia, il Molise e la Basilicata che ringraziando Codere per l’invito e per l’attenzione al tema del gioco legale, ha poi evidenziato la funzione dell’Agenzia in merito al settore del gioco, ovvero la regolamentazione dell’intero processo del gioco pubblico. Questo va a tutela non solo dell’Erario ma anche della sicurezza del gioco. Il consumatore finale che si approccia ad una variegata offerta di gioco si affida proprio al controllo dell’ADM, che certifica e legittima quello che si troverà sul mercato fisico e online. L’intervento di ADM è stata anche l’occasione per chiarire come l’utente sia in grado di verificare che ci si trovi davanti ad una forma di gioco legale. Sul sito ADM, ad esempio, sono presenti tutti i concessionari autorizzati in modo da confrontare nomi, loghi e numeri di concessione per il gioco a distanza.
Tutti elementi per desumere se il concessionario è di Stato o se la piattaforma è autorizzata.
La corretta informazione è quindi alla base di una scelta consapevole.
Riccardo Pedrizzi, già presidente della Commissione Finanze e Tesoro del Senato intervenendo ha fatto riferimento alle parole del Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, che sottolinea la necessità di rivedere quanto previsto dal famoso Decreto Dignità del 2018 totalmente proibitivo e che di fatto vieta la pubblicità del gioco.
Una mancanza di corretta informazione che non dà la possibilità all’utente finale di scegliere tra una sala legale e una illegale.
A questo si aggiunge una comunicazione/informazione distorta che demonizza l’intero settore, con titoli che fanno terrorismo in una logica proibizionista. Nonostante innumerevoli ricerche di importanti università e di vari istituti di ricerca, si continua a dare spazio a titoli errati che non tengono neanche conto di quanto riportato in una interrogazione alla Camera dal Sottosegretario all’Economia, Federico Freni, ovvero che la raccolta in Italia - riferita al periodo 1° gennaio-31 luglio 2024 - ammonta a 90 miliardi di euro, dei quali 78 miliardi sono tornati ai giocatori in vincite e 7 miliardi sono andati all’Erario.
Ha chiuso il giro dei relatori l’intervento di Marco Zega, Direttore Affari Istituzionali & Sviluppo Business di Codere Italia che ha ribadito come il lavoro dei controlli delle forze dell’ordine e dell’ADM coinvolga ovviamente anche Codere, che è un concessionario di gioco autorizzato e quindi un partner dello Stato e un presidio di controllo e legalità, in un settore economico che dà lavoro a 150.000 addetti tra occupati e indotto. Uno studio recente della CGIA di Mestre ha messo in evidenza che nel periodo 2019-2023 si sono persi 7.500 posti di lavoro. Un fenomeno ricondicibile anche delle normative territoriali particolarmente restrittive.
Ha chiuso l’incontro il Sindaco di Lecce, Adriana Poli Bortone che, dopo aver ascoltato l’intero dibattito - ed aver seguito la storia di Codere a Lecce fin dall’inizio – si è detta rassicurata dal constatare che esistono leggi e controlli che ben tutelano il settore. Un quadro che rafforza il convincimento che il proibizionismo è quanto di peggio ci possa essere, perchè invita i cittadini alla trasgressione. Proibire non serve, serve invece regolamentare e fare rispettare le regole.
L’incontro a Lecce è stata anche l’occasione per presentare la nuova collaborazione di Codere Italia con il Centro Antiviolenza Donne Insieme Renata Fonte.
Un nuovo impegno che testimonia la grande attenzione per le problematiche legate ai territori in cui Codere è presente con le sue sale.
Relatori:
Maria Luisa Greco - Assessore Tributi, Contenzioso, Trasparenza, Legalità, Innovazione tecnologica e Agenda digitale
Angelomarino Catalano - Comandante Sezione Tutela Spesa Pubblica del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria Lecce, Guardia di Finanza
Rosalba Cotardo - Primo Dirigente Polizia di Stato, Dirigente della Divisione Polizia Amministrativa e Sociale
Teresa Anna Maria Gentile - Direttore dell’Ufficio dei Monopoli per la Puglia, il Molise e la Basilicata
Riccardo Pedrizzi - Giornalista, Scrittore e Presidente Commissione Finanze e Tesoro del Senato (2001-2006)
Marco Zega - Direttore Affari Istituzionali e Sviluppo Business Codere Italia Modera l’evento
Cecilia Leo - giornalista televisiva