Si è tenuto a Roma, presso la Galleria Pavart, l’evento di presentazione di Innamòrati di Te – L’incontro tra arti: la scrittura e l’immagine organizzato da Codere Italia.
Un appuntamento che ha visto protagoniste le artiste della galleria ma anche rappresentanti delle istituzioni e giornalisti.
“La bellezza salverà il mondo” e proprio da questo assunto di Dostoevskij è partita Imma Romano, Direttrice Relazioni Istituzionali e Comunicazione di Codere Italia e Ambassador Stati Generali delle Donne per presentare il progetto itinerante che ormai da quasi dieci anni fa tappa in diverse città italiane per stimolare il dibattito sulla violenza di genere.
L’arte, da sola, non risolverà il dramma della violenza contro le donne ma può essere un mezzo per ispirare azioni concrete e sostenere organizzazioni e movimenti così come ha sottolineato anche Gioia Farnocchia, Assessora alle Politiche Culturali, Politiche dello Sport, Promozione del Benessere del Cittadino, Politiche di Genere e Pari Opportunità del XII Municipio Comune di Roma che ha parlato dell’importanza di organizzare mostre, eventi e soprattutto stabilire una rete al femminile che insieme alla cultura e alla creatività possano essere strumenti di cittadinanza attiva.
Per lottare contro la violenza di genere serve per prima cosa la costruzione di una nuova Weltanschauung, una nuova visione del mondo che trovi le radici in una cultura collettiva che promuova la parità di genere, il rispetto e la valorizzazione delle diversità e le pari opportunità.
Velia Littera, gallerista ed esperta d’arte ha evidenziato come l’arte, influenzando le persone e portandole alla riflessione, ha la forza di cambiare il mondo. Molte forme d'arte, tra cui la pittura, la scultura, la musica, il teatro e la letteratura, sono state da sempre utilizzate per affrontare le questioni legate al tema della violenza sulle donne e per ispirare un cambiamento sociale ed eliminare stereotipi di genere dannosi e promuovere l'uguaglianza tra i sessi.
In esposizione - in occasione dell’evento - anche le opere delle artiste Barbara Lo Faro e Carola Masini. Negli acquerelli viene evocata la postura fisica e mentale della donna vittima di violenza.
Un atteggiamento accovacciato, ripiegato su sé stessa in posizioni di rifugio, nel silenzio, nella solitudine e spesso nella vergogna.
Gli elementi plastici isolati che sporgono dal piano e quelli legati da un filo metallico, il colore nero come l’abisso, il rosso che urla, il blu che libera lo spirito e le coscienze, è tutto simbolo e significato di un’arte che non può restare neutrale di fronte alla realtà fatta di intollerabile violenza.
La violenza contro le donne viene raccontata anche attraverso le pagine del libro ”Non chiamarlo amore”, scritto dalla giornalista Angela Rossi – presente a Roma - con la prefazione del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Una raccolta di quindici storie dolorose accomunate da un filo rosso di paura, terrore, sottomissione. Quindici monologhi nei quali le sfortunate giovani raccontano le proprie vite che, anche se lontane geograficamente, sono tutte tessute della stessa trama.
A dare voce a questi racconti è stata la lettura di Valentina Fazio, Presidente della Commissione Sociale di Monaco di Baviera. Numerosi anche gli interventi dal pubblico presente: uomini, artisti, giovani e donne adulte che hanno voluto dare il loro contributo raccontando – a volte in modo commosso – la loro esperienza con la violenza.
Dopo Roma, il progetto itinerante “Innamorati di Te” di Codere Italia farà tappa a Parma. L’appuntamento, gratuito e aperto al pubblico, è per martedì 17 ottobre alle ore 16.30 presso il Complesso di San Paolo – Vicolo dell’Asse, 5.