I funghi sono dei frutti del bosco saporiti e profumati.
Uno degli ingredienti delle tavole vestite d’autunno più ricercati, ma anche più pericolosi. Andar per funghi infatti non è una pratica per tutti: alcune specie possono essere velenose e altre anche mortali. È quindi richiesto un corso specifico, che rilascia l’abilitazione con tesserino per poter procedere. Oltre alle tante varietà dei funghi, si studiano anche le leggi che ne regolano la raccolta come quantità, stagionalità, etc. La classificazione distingue quattro categorie di funghi: commestibili, non commestibili, velenosi e mortiferi. Chiaramente si possono raccogliere sola i funghi commestibili. Gli altri tuttavia non devono essere distrutti, perché sono funzionali all’equilibrio dell’ecosistema.
Ricordatevi che per essere degli esperti non basta sapere riconoscere la terribile Amanita phalloides, che causa molti decessi, ma occorre saper districarsi tra le varie specie che spesso sembrano commestibili ma non lo sono. Per preservare la salute di tutti, le ASL mettono a disposizione gratuitamente dei servizi micologici, per valutare la bontà di quanto raccolto. 
Tra le varietà più apprezzate e vendute, ci sono i porcini che possono essere raccolti dalla primavera fino all’autunno. Si possono cercare dai 500 metri in su, soprattutto nelle macchie di castagno e quercia. Per la conservazione si può optare per il frigo, dove resistono anche diversi giorni, oppure secchi con l’aggiunta di olio e aceto. I porcini freschi contengono circa l'80% di acqua, basso contenuto di carboidrati e grassi. Sono invece molto ricchi di vitamine, sali minerali e fibre.
Esistono diverse credenze sui funghi. Ad esempio non è assolutamente vero che un fungo velenoso diventa commestibile se inseriamo un chiodo rovente al suo interno. Né che il fungo rosicchiato da lumache o altri insetti è sicuramente non dannoso per l’uomo.