La Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte con le toppe alla sottana: viva, viva la Befana!
Una filastrocca che ben conoscono tutti i bambini quando il 6 gennaio aspettano di trovare dolci e doni nelle calze appese. La tradizione vuole la Befana come una vecchina brutta e gobba, con il naso adunco e i vestiti sporchi di fuliggine. Anche lei, come Babbo Natale, si cala dai camini - dove arriva a bordo della sua scopa - per arrivare nelle case e lasciare dolcetti e caramelle oppure carbone, ai bambini poco meritevoli. Si festeggia il giorno dell’Epifania e proprio il temine befana deriva dal greco “epifania” che significa apparizione.
Una leggenda narra che la Befana sia legata ai Re Magi. Una fredda sera d’inverno alla porta della Befana bussarono Baldassare, Gasparre e Melchiorre, che si erano messi in cammino - non conoscevano la strada per Betlemme - per rendere omaggio al bambino Gesù. Dopo avergli indicato la via, la Befana decise di non unirsi a loro. Dopo poco se ne pentì, e per ritrovarli si mise sulla via per raggiungerli. Bussando ad ogni porta, e lasciando doni ad ogni bambino, la Befana sperava di trovare un bambino di nome Gesù.
Una tradizione che si rinnova da millenni a cavallo della scopa nella notte tra il 5 e il 6 gennaio.
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