Un vecchio detto diceva “non ci sono più le mezze stagioni”, ma ormai anche quelle canoniche sembrano essere stravolte.
Ondate di calore, primavere in anticipo, inverni rigidissimi, nubifragi e inondazioni. Un clima impazzito che ormai da qualche anno accomuna il nostro paese a quelli tropicali, costringendoci a dover affrontare fenomeni del tutto inaspettati per quella stagione.
Tutto questo è dovuto al cosiddetto riscaldamento globale che continua ad aumentare e per il quale già da diverso tempo gli scienziati hanno lanciato l'allarme. Ma il grido d'aiuto non è stato praticamente ascoltato e nonostante siano state attuate delle politiche a livello globale, la situazione sembra stia inesorabilmente peggiorando.
Le emissioni di gas serra non accennano a diminuire e se non verranno attuate delle misure eccezionali prima o poi sul Pianeta lo scenario sarà apocalittico.
A preoccupare è soprattutto la temperatura media globale, attualmente aumentata di circa 1°C, ma il trend è in continua crescita ed entro il 2040 si stima che il surriscaldamento potrà arrivare a toccare 1.5°C con conseguenze drammatiche quali carestie, siccità, scioglimento dei ghiacciai, distruzione delle barriere coralline, depauperamento delle specie vegetali e animali, migrazioni forzate a causa di inondazioni e catastrofi naturali.
Se si riuscisse però a invertire la rotta ci sarebbero numerosi benefici: i rischi dovuti ai fenomeni estremi potrebbero essere più lievi.
Ondate di calore e forti temporali dunque potrebbero verificarsi in misura minore, si abbasserebbe anche la pericolosità dovuta ad alluvioni e siccità e non da ultimo sarebbero molto i minori i rischi per la nostra salute. L’auspicio è che ognuno di noi nel suo piccolo possa fornire il proprio contributo per ridurre le emissioni di anidride carbonica con piccoli gesti quotidiani, che aiuteranno il nostro pianeta a non sprofondare. In sostanza, solo modificando il nostro stile di vita e rinunciando a qualche comfort potremo aiutare la terra.