Da sempre amato dai bambini e da molti adulti, il Carnevale è la festa più colorata dell’anno. Il termine deriva dal latino carnem levare (eliminare la carne) ed è quindi legato alla Quaresima. Indicava infatti il banchetto che si teneva l'ultimo giorno di Carnevale, martedì grasso, subito prima del periodo dei quaranta giorni prima della Pasqua, caratterizzati da astinenza e digiuno. Dal Carnevale deriva la lunga tradizione delle maschere, particolarmente sentita in Italia. Ogni regione propone tipici personaggi in costume: se ne contano a decine con differenze da regione a regione. La maschera italiana più antica è Arlecchino. Originaria di Bergamo, è conosciuta in particolare per il vestito cucito con scampoli di stoffa di vari colori. Sempre da Bergamo arriva Brighella, antagonista di Arlecchino, caratterizzato dalla livrea bianca che indossa. Appartiene a Venezia la maschera di Pantalone con il suo lungo soprabito, detto zimarra. Pulcinella, con naso adunco e due gobbe, è invece di Napoli. Il Dott. Balanzone, con la toga nera, colletto, polsini, giubba, mantello e cappello, arriva da Bologna. La maschera di Gianduia, un galantuomo con tricorno e parrucca con il codino, è di Torino. La maschera femminile più famosa è la Colombina di Venezia, l’unica riuscita ad imporsi tra tanti personaggi maschili. In Italia la tradizione del Carnevale è talmente sentita che si contano decine di festeggiamenti locali. Tra i più famosi e seguiti i Carnevali di: Venezia, Viareggio, Putignano, Sciacca, Cento e Ivrea.