Da tutti riconosciute come simbolo indiscusso della città di Bologna, le torri Garisenda e degli Asinelli fanno oggi bella mostra di sé in piazza di Porta Ravegnana, dopo aver assolto per secoli una funzione prettamente militare e di controllo. Delle decine di torri presenti sul territorio, solo una ventina sono passate (quasi) indenni tra guerre e incendi. Tra queste, le due più importanti, proprio nel cuore del centro storico cittadino, rappresentano i grattacieli del capoluogo emiliano. La torre Garisenda, dal nome dall’omonima famiglia ghibellina dell’epoca, è la più bassa: 48 metri e un angolo di pendenza di 4°. Vince quindi per pochissimo la gara con la torre di Pisa, che attualmente registra una pendenza di 3,97°. Da notare che la pendenza è rimasta invariata rispetto alla sua fondazione, come testimoniano delle fessure, che la collegavano a quella degli Asinelli, ancora perfettamente allineate. La torre degli Asinelli, costruita tra il 1109 e il 1119, prende il nome da un’importante famiglia bolognese del XII secolo. Alta 97 metri, si presenta con una scala interna di 498 gradini dalla quale si accede a un’incantevole vista sui tetti rossi della città. La leggenda vuole che la costruzione sia legata a una storia d’amore. Si narra infatti che un contadino, gran lavoratore e proprietario di due asinelli, un giorno vide i due animali che durante il lavoro nei campi iniziarono a scalciare. Avvicinatosi per calmarli, si accorse che nel terreno affiorava un baule. Con grande stupore scoprì che era pieno di monete d’oro e pietre preziose. Non volendo però dare troppo nell’occhio, conservò la fortuna – soprannominata Tesoro degli Asinelli - usandola con parsimonia e non dicendo niente nemmeno alla sua famiglia. Grazie alle nuove possibilità, il figlio del contadino, dotato di grande fascino e ingegno, ebbe la possibilità di studiare e migliorare la sua posizione. Un giorno il ragazzo si invaghì della figlia di nobile bolognese e arrivò al punto di chiederla in sposa. Purtroppo il nobile non acconsentì e, per chiudere la storia, disse che avrebbe concesso sua figlia in sposa al figlio di un contadino solo quando il giovane sarebbe stato in grado di costruire la torre più alta di Bologna. Il giovane, disperato, tornò a casa e raccontò la vicenda al padre. Solo a quel punto venne svelato il segreto del Tesoro degli Asinelli e il figlio iniziò la costruzione della torre, che venne completata dopo ben 10 anni. Il nobile incredulo fu quindi costretto a concedere in sposa sua figlia. E i due innamorati vissero per sempre insieme felici e contenti.
Curiosità: tra gli studenti di Bologna si dice che non si sale sulla Torre degli Asinelli prima di essersi laureati, altrimenti potrebbe non accadere più!