La brezza della sera, l’aria intorno che ha un profumo particolare, come di “terra bagnata”, giornate sempre più corte e crepuscoli più dolci. Tutto in un mese, settembre, che segna l’inizio della stagione autunnale. Anche la tavola, piena dei colori esplosivi e brillanti dell’estate, si “sfuma” nei colori caldi e discreti dell’autunno. E dunque, pesche, albicocche, anguria, melone, susine lasciano il posto alla nuova “regina” della tavola di fine pranzo: l’uva. Oltre a inaugurare la stagione della vendemmia, l’uva è uno dei frutti più versatili, utilizzata in molte preparazioni, dolci e salate.
Tuttavia, prima che addolcire il nostro palato, è bene sapere che l’uva può essere un vero toccasana per il nostro organismo. È fonte preziosa di vitamine e sali minerali, oltre a essere ricca di polifenoli, molecole di origine organica vegetale che presiedono a diverse importanti funzioni: combattono l’invecchiamento cerebrale, proteggono da agenti esterni (virus, batteri, infiammazioni), prevengono la vascolarizzazione delle cellule anomale, regolano i livelli di colesterolo nel sangue. Grazie a queste proprietà, l’uva ha un effetto benefico sul sistema cardiovascolare e un alto potere depurativo. Via libera, dunque, all’uva in tavola e non solo nel “calice”, seppure con prudenza. L’uva, infatti, è un alimento zuccherino e, messa a confronto con altri frutti, ha un apporto calorico notevole (circa 70 calorie per ogni 100 grammi di prodotto) e un basso indice di sazietà.
Infine, qualche consiglio per l’acquisto e la conservazione: conviene comprare uva da tavola soltanto in tarda estate e in autunno, periodo centrale della sua maturazione in Italia. Controllare e verificare sempre il colore degli acini. Quelli di uva bianca devono essere gialli, quelli di uva nera devono essere rosso scuro, quasi neri, e non si devono staccare facilmente dal grappolo.
L’uva si conserva in frigorifero al massimo per una settimana, all’interno di una scatola di plastica forata e va lavata solo immediatamente prima di consumarla.