Uno dei simboli della Pasqua è l’uovo di cioccolato. Quello che però può sembrare una semplice scelta golosa e commerciale dei tempi moderni, in realtà nasconde origini molto lontane.
L’uovo rappresentava già nella cultura dell’antico Egitto l’unione tra gli elementi terra, aria, acqua e fuoco. Gli antichi romani avevano l’abitudine di seppellire nel campo pronto per essere seminato un uovo dipinto di colore rosso. Simboleggiava infatti il passaggio tra l’inverno e la primavera, la rinascita della natura, la fertilità e quindi era di buon augurio per il raccolto. Per il cambio di stagione in alcune culture pre-cristiane, come nell’antica Persia, Cina e Grecia, era abitudine scambiarsi delle uova decorate come rituale per celebrare l’arrivo della primavera.
Con queste premesse, in tempi successivi, per i cristiani l’uovo divenne un segno della vita: al suo interno è infatti contenuta la vita ed è quindi simbolo di resurrezione. È così che la tradizione dello scambio di uova venne associato alla Pasqua. Soprattutto durante il Medioevo, e in particolare in Germania, la consuetudine divenne molto forte. Si iniziò a regalarle alla servitù, e ben presto il rito si estese a tutta la comunità. Iniziarono in Inghilterra, sotto Re Edoardo I, a fare la loro comparsa le prime uova dipinte e preziose…ma non certo commestibili. In questo periodo nacquero nella Russia degli zar le celebri creazioni dell’artista orafo Fabregé, ancora oggi conosciutissime e molto ambite.
Solo nel 1828 si diede avvio alla commercializzazione delle uova di cioccolato. Si deve al pasticcere olandese Van Hauten l’invenzione della sorpresa all’interno dello stampo goloso. Da quel momento in poi, la corsa a ricette e gusti sempre nuovi e sorprendenti non si è mai arrestata. Cioccolato bianco, al latte, fondente, gianduia, con granelle varie, ma anche senza zucchero sono solo alcune delle tipologie che si trovano oggi in commercio. E le sorprese…di certo non mancano!
Buon Pasqua!