Chiese, palazzi, anfiteatri, teatri e piazze hanno fatto meritare a Lecce il soprannome di “Firenze del Sud”. Un appellativo che poco piace ai salentini, che considerano la loro città un gioiello unico. Lo stile cosiddetto “barocco leccese” è un termine che risale al Rinascimento.
Molto discusso inizialmente a causa di monumenti fuori dagli schemi e a volte bizzarri, nel corso del tempo si è imposto con grandi rivalutazioni. Sono milioni i turisti che oggi visitano Lecce con l’intento di scoprire queste opere. Una delle particolarità è che sono realizzate con la tradizionale pietra leccese, facile da lavorare anche con il coltello (in dialetto locale: opere de curtieddu).
Simbolo indiscusso della città è Piazza Sant’Oronzo, nel cuore del centro storico, un vero salotto dove svetta la colonna del Santo, patrono della città, risalente al 1600. A pochi passi si trova l’anfiteatro romano, ritrovato durante un restauro. L’essere rimasto coperto per secoli, ne ha preservato la struttura praticamente originale.
Completata intorno alla metà del 1600, la Basilica di Santa Croce è un altro capolavoro del barocco leccese, con una facciata che ospita un meraviglioso rosone, oltre alle colonne e ad alcune figure tutte da scoprire. Protagonista di eventi e manifestazioni è la Piazza del Duomo in cui trovano posto la cattedrale di Santa Assunta, l’Episcopio o Palazzo vescovile, il Palazzo del Seminario e il campanile con 72 metri di altezza. Una passeggiata tra le stradine del centro storico di Lecce riempie gli occhi di bellezza.