I campionati europei femminile di ginnastica artistica sono chiamati ufficialmente European Women's Artistic Gymnastics Championships.
Sono una competizione continentale riservata alla categoria femminile che assegna il titolo di campionessa europea di ginnastica artistica.
Come disciplina olimpica prevede quattro specialità: il corpo libero, le parallele asimmetriche, la trave e il volteggio. La giuria è tenuta a valutare il contenuto dell’esercizio, il livello di complessità tecnica, la precisione e l’eleganza con cui è stato eseguito.
La prima ammissione di atlete femminili fu durante i giochi olimpici di Amsterdam 1928, con il concorso a squadre; l'introduzione della gara individuale femminile risale invece a Helsinki 1952. L'anno della svolta è il 1976: alle Olimpiadi di Montréal la quattordicenne rumena N. Comàneci
La partecipazione femminile da allora fu costante, con la sola eccezione di Los Angeles 1932, in cui furono ammessi solo uomini.
Tra le icone di questo sport, la cecoslovacca Vera Cáslavská con i suoi sette ori e Vitaly Scherbo (CSI/BLR) che in una sola edizione vinse sei ori. È stata invece Nadia Comăneci a mandare in crisi i tabelloni elettronici di Montreal 1976 con i suoi “10” alla trave e alle parallele asimmetriche, fissando i nuovi standard della disciplina.
L'Italia trova negli anni Duemila la sua prima grande interprete nella campionessa mondiale Vanessa Ferrari.
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