Arrigo Sacchi, nasce a Fusignano (RA) il 1° Aprile 1946.
Fin dall'adolescenza è stato attratto dal calcio, tentando in tutti i modi di inserirsi in squadre e squadrette di vario tipo, oppure cercando di operare "dietro le quinte", scelta in parte forzata visto le scarse doti di giocatore.
Con il tempo la sua figura di allenatore si va delineando anche se, ad un certo punto, è quasi tentato di lasciar perdere tutto per dedicarsi a qualcosa di più "serio" come affiancare il padre, produttore di scarpe, nella vendita all'ingrosso, cominciando così a viaggiare e a girare l'Europa. La passione per il calcio però non lo ha mai lasciato tanto che comincia a sentirsi meglio quando gli affidano qualche squadra da portare avanti, anche se solamente a livello dilettantistico.
Si trova così a guidare squadre come il Fusignano, l'Alfosine e il Bellaria fino ad arrivare sulla panchina del Cesena guidando la squadra giovanile. Da questo momento comincia la sua lunga gavetta che lo porta nella stagione 1982/83 a Rimini in C/1, l'anno dopo alle giovanili della Fiorentina e nel 1984/85 di nuovo a Rimini in C/1; nel 1985 si trasferisce a Parma dove rimane fino al 1987. Approda in serie A nel campionato 1987/88 e qui Silvio Berlusconi, l’allora neopresidente, decise di affidargli la panchina del Milan con il quale vincerà lo scudetto nel 1987/88, arriverà terzo nel 1988/89 e secondo nel 1989/90 e nel 1990/91; vincendo anche una Supercoppa Italiana (1989), due Coppe dei Campioni (1988/89 e 1989/90), due Coppe Intercontinentali (1989 e 1990) e due Supercoppe Europee (1989 e 1990).
Sacchi introduce numerose innovazioni nel modulo di gioco e nelle tecniche di allenamento, dando un'impronta che segnerà la storia della squadra rossonera con il famoso 4-4-2 allenando una squadra dove la collaborazione assume un aspetto rilevante dando ad ogni giocatore un compito importante sia in fase difensiva che offensiva. Proprio per questo, in Italia è stato spesso contestato di ritenere prioritari gli schemi rispetto agli uomini.
Nel 1991 diventa CT della Nazionale Italiana portandola al secondo posto ai Mondiali USA del 1994 e alle qualificazioni dell'Europeo '96. In quell’anno rinnova il contratto con la Nazionale, ma poco tempo dopo, in seguito a polemiche sulla sua conduzione, preferisce lasciare il posto a Cesare Maldini.
Il suo ultimo incarico è stato quello alla guida del Parma nel 2001, ma il troppo stress, l'eccessiva fatica e le troppe tensioni a cui è sottoposto, lo inducono a lasciare la panchina della squadra emiliana dopo solo tre partite. Questo però non lo porta lontano dal mondo che tanto ama, infatti inizia a lavorare dietro le quinte diventando direttore tecnico del Parma, del Real Madrid e infine delle nazionali giovanili, dalla Under 21 alla Under 16, fino al ritiro nel 2014.
Ad uno degli allenatori più importanti del calcio italiano a noi non resta che augurargli buon compleanno!
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