È stata l’Italia nel 1960 a tenere a battesimo le prime Paralimpiadi estive che si disputarono a Roma, e fu proprio un italiano, il medico Antonio Maglio nel ’58 a proporre proprio la sede delle XVII Olimpiadi.
A Roma parteciparono 400 atleti, provenienti da 23 paesi. L’idea di una competizione mondiale di discipline paralimpiche deve però molto al medico chirurgo tedesco Ludwig Guttmann, colui che, fuggito in Inghilterra allo scoppio della Seconda guerra mondiale, nel 1944 pose le basi per la nascita delle prime competizioni sportive per persone disabili.
Nel 1948, anno delle Olimpiadi di Londra si svolsero i primi giochi, ai quali parteciparono 14 atleti e 2 atlete in una gara di tiro con l’arco.
Dal 1952 i giochi di Stoke Mandeville sono diventati internazionali, contando anche sulla partecipazione di una delegazione olandese.
Dal 1960 ad oggi, la competizione ha avuto una crescita costante: nel 1976 sono nate le Paralimpiadi invernali e da Seoul 1988 la competizione si svolge nella stessa località che ospita le Olimpiadi. Il record di successi appartiene alla nuotatrice statunitense Trischa Zorn, che vinse 55 medaglie, di cui 41 d’oro. Il record di partecipazione viene invece da Londra 2012 con ben 2,7 milioni di biglietti venduti.
Alle ultime Paralimpiadi di Rio, nel 2016, hanno partecipato 4.350 atleti provenienti da 160 paesi.
Per l’edizione di Tokyo 2020, soltanto l’Italia ha organizzato una spedizione record, con 113 atleti impegnati in 16 delle 22 discipline previste. Per la prima volta le donne, 61, superano il numero degli uomini, 51.
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