Il Palio del Niballo è la rievocazione storica caratteristica della città di Faenza. Si tratta di una giostra di origine medievale disputata fra i 5 rioni della città e ha luogo nella quarta domenica di giugno. E’ molto di più di una semplice gara, è il costante rinnovo di una tradizione che affonda le sue radici nella Faenza medievale e rinascimentale e che ancora oggi non smette di emozionare con i suoi colori, le sue musiche, le sue sfide appassionanti.
Il Palio moderno affonda le proprie radici storiche nel Medioevo faentino la prima giostra di cui si hanno notizie è infatti la Giostra del Barbarossa, una quintana voluta nel gennaio 1164 dall’imperatore Federico Barbarossa per testare l'abilità dei faentini in battaglia. L’avvenimento resta a lungo impresso nella memoria popolare e, dopo quella del Barbarossa, nei secoli si correranno a Faenza altre quattro giostre: il Palio di San Nevolone, il Palio dell'Assunta, il Palio di San Pietro e la Quintana del Niballo.
La gara del Palio ha luogo presso lo stadio comunale di Faenza "Bruno Neri". I cinque cavalieri dei rispettivi rioni si sfidano a coppie: il rappresentante del rione ultimo classificato nel Palio dell'anno precedente sfida ad uno ad uno i quattro cavalieri dei rioni avversari, quindi identica sfida viene poi lanciata da tutti gli altri contendenti, per un totale di venti scontri chiamati tornate.
I cavalieri usano lance della lunghezza di 2,75 metri e del peso di circa 3 chilogrammi.
I cavalieri partono dagli stalli di partenza, collocati uno a fianco dell'altro. Al via, gli stalli si aprono e i cavalieri lanciano i cavalli al galoppo, percorrendo ognuno il proprio tracciato semicircolare per una lunghezza di circa 200 metri. L'incontro tra i cavalieri avviene sull'altro lato del campo di gara, dove i due tracciati divengono paralleli e dove è posto il Niballo, un pupazzo raffigurante un saraceno con le braccia distese e con in ogni mano un bersaglio dal diametro di 8 centimetri.
Il primo cavaliere che, senza aver commesso irregolarità durante l'avvicinamento, colpisce con la lancia il bersaglio, provoca l'alzata del braccio colpito e vince la tornata. Ogni vittoria dà diritto ad uno scudo del rione sconfitto, che viene issato sulla tribuna del rione vincitore.
Al termine delle venti tornate di sfida, il rione che ha conquistato il maggior numero di scudi vince il Palio, cioè un vessillo in stoffa; il rione giunto secondo vince una porchetta; il terzo un gallo e una treccia d'aglio.
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www.paliodifaenza.it
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