Il Palio della Botte è una competizione che si svolge annualmente ad Avellino, nel mese di agosto.
Una gara di forza e abilità a cui prendono parte le sette contrade di Avellino: Bellezze, Parco del Principe, Porta Beneventana, Porta Napoli, Porta Puglia, Terra e Tuoppolo.
La gara è preceduta dalla sfilata della "Corte", abbigliata con sfarzosi abiti medievali, a cui fa seguito il passaggio della carrozza del Principe Caracciolo e del carro con il Tesoro, simbolo del monte di pietà che anticamente forniva la dote alle ragazze meno abbienti della città.
Chiudono il corteo cinquanta sbandieratori e cavalieri toscani oltre ai trombonieri di Cava de' Tirreni.
Dopo la lettura del bando inizia il Palio vero e proprio: tutte le contrade, partendo dalla Chiesa di Monserrato, si sfidano facendo rotolare con una spranga ricurva una botte di circa due quintali, spingendola lungo Corso Umberto I, per un percorso tutto in salita di 450 metri di lunghezza.
Per i contradaioli costituisce un’impresa abbastanza ardua riuscire a far avanzare le botti sull’acciottolato senza che queste cambino continuamente direzione.
La vittoria del Palio viene assegnata alla contrada che avrà raggiunto nel minor tempo la Fontana di Bellerofonte.
Questa tradizione nacque sul finire del XVI secolo per la presa della città da parte della signoria dei Caracciolo. Si narra che proprio in questo periodo venne disputata la prima “gara della botte” per salutare l’avvento della famiglia in città e il contemporaneo ritrovamento in contrada Tuoppolo di un affresco raffigurante la Madonna di Costantinopoli.
Il Palio però non è solo una gara sportiva, è soprattutto un momento di solidarietà. Infatti, come un tempo il Conte di Pietà raccoglieva donazioni per fornire una dote alle fanciulle povere, così oggi l’organizzazione del Palio raccoglie una somma da devolvere in beneficenza.
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