Castell’Arquato, conosciuto anche come “il borgo degli innamorati”, è un paese medioevale situato in provincia di Piacenza e arroccato lungo una collina che domina la vallata.
Il suo borgo stupisce con la maestosità del suo centro monumentale, rappresentato dalla piazza municipale posta nella parte alta del paese dove si affacciano la Collegiata di Santa Maria Assunta, splendida struttura romanica con parti gotiche e rinascimentali, il Palazzo del Podestà, un tempo sede del governo del podestà e abitazione del conte di Santa Fiora, il Museo della Collegiata, il quale seppur piccolo è ricco di veri e propri gioielli di arte sacra risalenti tra il XIII ed il XIV secolo e la Rocca Viscontea, poderosa opera a difesa del borgo e teatro dell’affascinante ma triste leggenda che ha contribuito a dare al borgo la sua fama romantica.
La leggenda narra che nel 1620 il Cardinale Sforza condanna a morte i cospiratori della sua Signoria, il prode Sergio Montale e il suo servitore Arturo Galatti detto “Spadone”. Rinchiusi nelle segrete, i due prigionieri vengono salvati dalla figlia del carceriere, la bella Laura che, innamoratasi di Sergio, ruba le chiavi al padre e fugge con loro. Arrivati sul ponte levatoio i 3 fuggitivi vengono circondati e solo Spadone riesce a fuggire, così i due giovani innamorati vengono processati e decapitati. Spadone non trovando più pace e dopo sette anni di latitanza, si presenta dall’assassino e lo uccide, vendicando l’amico Sergio. Graziato dal Podestà e condannato all’ergastolo, finisce la vita nella prigione della Rocca, dove ancora oggi si aggira in compagnia di Laura e Sergio.
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