L’Italia è il Paese più virtuoso in Europa per il riciclo della carta. Sulla leadership del nostro Paese ci sono pochi dubbi: l’ultimo rapporto Unirima è del 2021 e racconta che in Italia quasi il 90% degli scarti provenienti dai principali settori industriali, commerciali e dai rifiuti domestici viene recuperato per poter essere riutilizzato. E del resto riciclare la carta significa proteggere e preservare le foreste e la loro biodiversità come ricordato ad esempio in occasione di COP 21, la conferenza delle parti che si è tenuta a Parigi nel 2015.
Ma gli obiettivi devono essere ancora più ambiziosi perché c’è ancora molto margine per migliorare il
riciclo dei materiali e ciascuno di noi può fare molto. Intanto vale sempre la pena ricordare alcune regole molto semplici ma spesso ignorate: non vanno conferite nella raccolta differenziata della carta gli imballaggi con residui di cibo, scontrini, carta oleata, fazzoletti di carta o carta sporca di sostanze tossiche come vernici o solventi.
Altra “condotta danno” è quella di gettare nella raccolta differenziata della carta intere buste di plastica contenenti carta da riciclare. Altre volte, invece, prima di conferire imballaggi di carta nella differenziata, bisogna separare le parti metalliche o i nastri adesivi.
E un’ultima regola: le scatole vanno prima schiacciate e appiattite per ottimizzare lo spazio nei raccoglitori.