Quel giorno i rappresentanti delle quattro città di Reggio Emilia, Modena, Bologna e Ferrara, riuniti in Congresso, proclamarono il tricolore bianco, rosso e verde come vessillo della Repubblica Cispadana, il nuovo stato sorto sotto la protezione delle armi francesi.
La storica seduta si svolse all’interno del Palazzo Comunale nella grande sala che, su progetto di Lodovico Bolognini, era stata edificata per ospitare l’archivio generale del Ducato di Modena e Reggio Emilia. Il salone fu denominato in seguito Sala del Congresso e poi
Sala del Tricolore ed è ora sede del Consiglio Comunale e delle più importanti manifestazioni istituzionali della città.
Nei locali adiacenti alla storica Sala è presente il
Museo del Tricolore che documenta il contesto storico e politico in cui si colloca la nascita della bandiera italiana.
Ogni 7 gennaio Reggio Emilia festeggia la nascita del tricolore per ricordare il valore di unità e di condivisione di ideali che esso rappresenta.
Sul significato dei tre colori ci sono due ipotesi. Per quella storica vede come protagonista la Repubblica Cispadana che si avvalse anche degli eserciti della Lombardia e presentava stendardi di colore bianco, rosso e verde. Gli stessi colori furono adottati anche negli stendardi della Legione Italiana (che univa anche la legione di Emilia e Romagna): si presume che questo sia il motivo che spinse la Repubblica Cispadana ad adottare questi 3 colori. Per la versione sentimentale i tre colori sono protagonisti come richiamo e simbolo alla nostra terra e alla nostra storia: il verde ricorda i nostri prati, il bianco le nevi e il rosso è un omaggio ai soldati che sono morti nel corso delle varie guerre.
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