L’acquedotto Medievale di Salerno è uno dei simboli identitari della città. Si trova proprio nel bel mezzo del cuore del capoluogo salernitano e con i suoi archi che sembrano spuntare da un muro spezzano la regolarità delle strade e dei palazzi adiacenti.
Si tratta di un antico acquedotto costruito intorno al secolo IX, eretto per approvvigionare d'acqua il monastero di San Benedetto.
Questi archi un tempo erano molto più lunghi di quel che vediamo oggi. Se tornassimo indietro nel tempo “solo” di 100 anni, infatti, troveremmo intatti i
650 metri di acquedotto ancora perfettamente funzionante.
L'acquedotto è stato ribattezzato popolarmente "Ponte del Diavolo" e si raccontava che fosse stato costruito in una sola notte, con l'aiuto dei demoni, dal mago salernitano del XII Pietro Barliario.
Uno dei personaggi più strani e affascinanti della storia salernitana. E proprio qui si sarebbero incontrati casualmente, in una notte di tempesta i quattro fondatori della
Scuola medica Salernitana: l'arabo Adela, il greco Pontus, l'ebreo Helinus e il salernitano Salernus.
La superstizione popolare ritiene, ancora oggi, che avventurarsi sotto gli archi tra l'imbrunire e l'alba porterebbe all'incontro con diavoli o spiriti maligni.
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