80mila e più fascine di tralci di vite secchi, sapientemente intrecciate a mano e posate utilizzando le tecniche tramandate di padre in figlio, questa è la Focara di Novoli.
Una monumentale pira che ogni anno e precisamente nei giorni tra il 16 e il 18 gennaio, al calare del sole, viene bruciata in onore di Sant’Antonio Abate, venerato a Novoli da almeno quattro secoli.
Tutto cominciava il 17 dicembre, quando un carretto condotto da un ragazzo girava tra i vicoli del paese per raccogliere legna secca, tralci di vite o altri oggetti che piccoli contadini, grossi proprietari terrieri o semplici cittadini offrivano in devozione al Santo.
Oggi non solo è cambiata l’organizzazione dell’evento, che nel tempo ha visto aumentare il numero dei visitatori trasformando il falò di venerazione in una vera e propria fiera, ma anche la forma della monumentale pira che ormai arriva a toccare i venti metri di diametro per i venticinque di altezza, coinvolgendo per la sua costruzione innumerevoli maestri.
Se sei da queste pari vieni a trovarci nella
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