I trulli sono tipiche abitazioni tradizionali in pietra calcarea tipiche della Puglia.
Sono esempi straordinari di edilizia in pietra a secco a lastre, una tecnica risalente all’epoca preistorica e tuttora utilizzata in questa regione e costituiscono un perfezionamento del modello preistorico e greco arcaico della
thòlos, presente in varie zone d'Italia e del Mediterraneo.
I trulli generalmente servivano come ripari temporanei o come abitazioni permanenti dai piccoli proprietari terrieri o lavoratori agricoli.
Per costruire i trulli era necessario il coinvolgimento di maestri trullari, veri e propri specialisti che scavavano la terra fino ad ottenere un cerchio o un quadrato, e prima di posizionare le pietre in un girotondo sempre più stretti si accertavano di aver realizzato un fossato in grado di raccogliere l’acqua che cadeva dal tetto.
La conformazione tipica della costruzione consente di avere un’ottima climatizzazione degli ambienti garantendo una temperatura piacevole sia in inverno che in estate.
I muri imbiancati sono edificati direttamente sulle fondamenta in pietra calcarea e realizzati con la tecnica della muratura a secco. Un focolare interno e delle alcove sono incastonati nelle spesse mura. I tetti recano spesso iscrizioni in cenere bianca dal significato mitologico o religioso, e terminano con un pinnacolo decorativo. Per alcuni studiosi i pinnacoli sono una sorta di “marchio”, posto dai maestri trullari per contraddistinguere il proprio operato. Altri ancora riconducono le proprie origini a una primitiva simbologia magica: il disco, la sfera, il cono, la piramide a base quadrata o triangolare e le altre forme che li caratterizzano, nell’antichità erano connesse al culto solare, praticato dai popoli agricoli primitivi e documentato in Puglia fino al primo secolo A.C.
La massima concentrazione di esemplari meglio conservati di questa forma architettonica si trova nella cittadina di Alberobello, con più di 1500 strutture nei rioni di Monti e Aja Piccola. I Trulli di Alberobello sono stati dichiarati dal 6 dicembre 1996 Patrimonio mondiale dell'umanità dall'UNESCO.
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