Gambe gonfie, ritenzione idrica e cellulite sono fra i problemi più comuni per le donne.
Inoltre, la vita sedentaria con poco movimento e una limitata assunzione di liquidi peggiora questi fenomeni. Un aiuto efficace per rimediare può consistere in uno o più massaggi drenanti. Si tratta di una tipologia di massaggio che -se effettuato correttamente- riesce a drenare l’eccesso di liquidi linfatici dai tessuti, generandone l’espulsione.
Nata alla fine del 1800, questa tecnica fu perfezionata nei primi del ‘900 dal Dottor Emil Vodder e sua moglie, la Dottoressa Estrid Vodder, che impostarono le basi per le attuali tecniche di linfodrenaggio.
Questo trattamento viene attuato su gambe e ventre, i punti più colpiti dal ristagno dei liquidi linfatici, ma può focalizzarsi anche su altre zone del corpo, anche sul viso, per diminuire gonfiori, borse ed occhiaie. Una seduta completa dura circa un’ora, durante la quale l’operatore effettua inizialmente l’apertura dei linfonodi situati nel collo per agevolare l’afflusso di nuova linfa e, successivamente, procede con il vero e proprio massaggio, applicando pressioni leggere e movimenti circolari, per spingere i liquidi verso l’area inguinale e la successiva espulsione.
Durante il trattamento, inoltre, vengono utilizzati appositi oli e creme per supportare l’effetto drenante. Al contempo, sarà indicato seguire una dieta depurativa e ricorrere a cibi naturali e
tisane, ricchi di sostanze depurative che aiutano l’organismo ad alleggerirsi. Sarà poi opportuno dare all’organismo uno stimolo supplementare, da perseguire attraverso una serie di sbalzi termici, come una doccia fredda, al fine di dare uno shock al sistema e stimolare la
detossinazione.
Da non dimenticare inoltre che un massaggio linfodrenante avrà la capacità di stimolare il sistema immunitario: aprendo i linfonodi, infatti, stimola l’uscita in circolo dei linfociti, contrastando infezioni e aumentando gli anticorpi, contribuendo anche ad alleviare tensioni e stress.
Prima di sottoporsi a questo trattamento è comunque sempre buona norma consultare il proprio medico per eventuali controindicazioni.